Anaplasma

Anaplasma phagocytophilum è un batterio gram negativo intracellulare trasmesso da zecche e che tipicamente causa malattie negli animali selvatici e di allevamento. L’infezione nell’uomo è un evento sporadico ed in Europa è stato descritto per la prima volta nel 1997 in Slovenia. La specie di zecca più diffusa in Europa come vettore di Anaplasma è Ixodes ricinus ma altre specie di zecca possono comunque veicolare il batterio.

In seguito alla trasmissione di A. phagocytophilum tramite il morso di una zecca infetta si ha la comparsa dei sintomi dopo 5-10 giorni. La malattia, l’anaplasmosi granulocitica, è una malattia multisistemica di difficile diagnosi per la presenza di sintomi aspecifici, simili a quelli di una normale influenza: febbre, malessere, astenia, cefalea, anoressia e raramente rash cutaneo. Si possono riscontrare anche segni di congiuntivite e linfoadenopatia, tosse o polmonite, nonché sintomi gastrointestinali come diarrea, vomito e dolore addominale. Occasionalmente è stato segnalato anche un ingrossamento del fegato e della milza. Si stima che circa il 40% dei pazienti richieda cure ospedaliere e la gravità dipende dallo stato di salute del paziente, la mortalità è inferiore all’1%.

La diagnosi di anaplasmosi può essere eseguita mediante l’identificazione del batterio nel sangue del paziente con metodi colorimetrici oppure con metodi molecolari basati sulla reazione a catena della polimerasi (PCR). La conferma dell’infezione può poi essere eseguita mediante analisi sierologica per la messa in evidenza della presenza di anticorpi anti-anaplasma mediante tecnica di immunofluorescenza indiretta. E’ possibile eseguire l’isolamento del batterio in linee cellulari umane (HL60) o di zecca.

La terapia dell’anaplasmosi deve essere iniziata il prima possibile e si basa sul trattamento antibiotico a base di doxiciclina o tetraciclina per 5-14 giorni. In donne in gravidanza, nei bambini o in soggetti allergici alla tetraciclina si può ricorrere all’uso della rifampicina. Ad oggi non sono disponibili vaccini e la prevenzione della malattia si basa sull’evitare il morso delle zecche.